L’Ue boccia la Fornero: l’austerità crea problemi

Roma – C’è l’allarme sulla sostenibilità del sistema pensionistico italiano, anche se meno marcato rispetto alle previsioni.

Ma nell’atteso Pensions Adequacy Report 2018 della Commissione europea c’è anche altro. Sull’Italia, ad esempio, ci sono considerazioni che non stonerebbero tra le tesi di chi vuole cambiare certe asperità delle riforme passate. In particolare quella Fornero e l’adeguamento automatico dell’età pensionabile legato alle aspettative di vita. E arriva addirittura l’invito ad «affrontare gli effetti collaterali negativi delle riforme pensionistiche all’insegna dell’austerità».Il rapporto critica le pensioni italiane perché costano tanto, ma non risolvono problemi di fondo, ad esempio il rischio pensioni inadeguate per i lavoratori precari, le lavoratrici e chi ha carriere discontinue.Il rapporto osserva come «l’inasprimento estremamente rapido dei requisiti per la pensione» delle riforme adottate tra il 2009 e il 2011 hanno provocato un effetto «anziani dentro, giovani fuori», con «un milione di lavoratori anziani» tra i 50 e i 64 anni in più, e una contemporanea «riduzione di giovani lavoratori di 0,9 milioni» tra i 15 e i 34 anni, tra il 2008 e il 2013.

Meno giovani occupati, più anziani occupati ma, paradossalmente, anche un maggior numero di over 50 disoccupati passati da 130 mila a 500 mila. Sono lavoratori che in altre ere sarebbero stati pensionati e ora non hanno accesso né all’assegno Inps né al lavoro.

Per questo l’esecutivo europeo chiede misure per «migliorare la capacità di assorbimento del mercato del lavoro italiano».

La Commissione riconosce al governo Renzi di avere introdotto alcune misure per ammorbidire i requisiti della pensione, spendendo 6 miliardi in tre anni. Ad esempio l’Ape sociale. Peccato che «i requisiti di ammissioni troppo rigidi» rischiano di fare respingere una percentuale di richieste di pensione anticipata intorno al 35% (13.000 su 39,777).

In generale, il sistema italiano «svolge efficacemente la funzione di mantenimento del reddito». Quindi le pensioni in rapporto agli ultimi stipendi sono alte, anche se quelle delle donne sono ancora più basse.

Poi, il sistema non protegge dalla povertà. «Anche se in Italia gli anziani sono relativamente in condizioni migliori rispetto ai giovani», siamo ancora «sotto la media europea per tasso di deprivazione materiale degli ultra 65 enni». Situazione che è peggiorata con la crisi del 2008. «Gli anziani a rischio di povertà ed esclusione sociale erano il 23,9% contro il 18,3% nella Ue».

Diventa un problema anche quella che era stata presentata come la soluzione ai vizi storici della previdenza italiana. Per la Commissione, «il notevole e rapido aumento dell’età pensionabile dal 2010 ha fatto emergere problemi sia sulla durata del pensionamento sia sull’interazione tra durata attesa della vita lavorativa e la performance del mercato del lavoro oltreché dello sviluppo dei servizi». In sintesi, la stretta sulle pensioni che ha salvato i conti pubblici ha creato tanti problemi agli italiani.

Sul versante della tenuta del sistema, l’allarme che si temeva alla vigilia è molto ridimensionato. La spesa pubblica per le pensioni resterà stabile al 15,6% del Pil fino al 2020. Aumenterà molto dal 2020 al 2040, con il pensionamento dei baby boomers. Ma dopo riscenderà al 13,9% del Pil.

fonte web per questo articolo:

http://notiziarioonline360.com/2018/05/01/lue-boccia-la-fornero-lausterita-crea-problemi/amp/

fonte originale:

http://www.ilgiornale.it/news/politica/lue-boccia-fornero-lausterit-crea-problemi-1521071.html

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La dura legge del non noto

prova di lettura e redazione…

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TORINO : CLANDESTINI OCCUPANO 4 PALAZZINE DELLE CASE POPOLARI E LE TRASFORMANO IN GHETTI

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TORINO 2006, olimpiadi invernali: Ex villaggio olimpico di Via Pio VII successivamente convertito
ad uso abitativo popolare – 31/3/2013: 200 clandestini occupano palazzina con l’aiuto di un
fantomatico “Comitato di solidarietà con i rifugiati e migranti di Torino“
Ad oggi (sett. 2013) le palazzine popolari occupate abusivamente da profughi africani sono diventate
4 (mentre nella stessa zona dei cittadini italiani torinesi, sfrattàti, hanno dovuto occupare un edificio
abbandonato, ex uso uffici, per non dormire all’aperto; seguirà un articolo dedicato.) – STAFF

“Bici smontate, vecchie valigie, elettrodomestici fatti a pezzi. Il tutto protetto dietro una recinzione, alle spalle di una palazzina dell’ex villaggio olimpico. Quasi impossibile da vedere all’esterno; e gli unici che sono a conoscenza di questa situazione sono gli universitari ospitati nella vicina palazzina dell’ostello, che affacciandosi alla finestra possono vedere uno spettacolo da terzo mondo.

Nel cortile della palazzina gli occupanti abusivi del Moi hanno allestito una specie di officina nella quale smontano oggetti per i fini più diversi. Da dove provengono queste cose? E con che scopo le smontano? Sono domande retoriche: per i residenti la situazione è ben chiara. L’ex Moi vive in questi mesi una realtà da “ghetto”, come lo definiscono gli stessi cittadini che qui lavorano o abitano. In cinquecento – forse anche di più – hanno occupato quattro palazzine: e il loro numero ormai è foriero di disordini. Innanzi tutto perché i profughi non sanno più dove dormire. In molti si adattano a stare negli scantinati: dormendo su sudici materassi e tra montagne di vestiti e di ciarpame.

E poi ci sono i problemi di ordine pubblico: musica ad alto volume, schiamazzi. Anche liti in mezzo alla strada. Il tutto mentre bici ed elettrodomestici arrivano su dei carretti e vengono stipati in questa specie di officina a cielo aperto.

“Continua ad essere una situazione di forte disagio per i cittadini della zona ma soprattutto per chi lavora e soggiorna all’interno delle palazzine come le residenze universitarie dell’Edisu, (oltre 200 studenti) e quella dell’ostello della gioventù, con un centinaio di posti; una situazione a cui si deve porre una soluzione – dichiara Andrea Cantore, Vice Presidente della Consulta per la Sicurezza Pubblica e consigliere Pdl della Circoscrizione Nove – La questione più sconvolgente è che “l’emergenza umanitaria”,come era stata chiamata, per essere tale avrebbe dovuto per lo meno garantire l’integrazione, la dignità e i diritti umani ai rifugiati, degni di un paese civile e accogliente quale dovremmo essere. Ma tutto ciò non è avvenuto, anzi si è creata una condizione sub umana dove non può che degenerare in problemi di ordine pubblico e sicurezza sanitaria”.

Cantore chiede un censimento delle persone che hanno occupato il Moi; per questo motivo ha anche presentato una richiesta di convocazione di un Consiglio di Circoscrizione con la partecipazione del Vice Sindaco.”
FONTE
http://www.torinotoday.it/cronaca/palazzine-occupate-ex-moi-officina-abusiva.html

FOTOGALLERY DELLE PALAZZINE IMMERSE NEL DEGRADO
http://www.torinotoday.it/foto/cronaca/case-occupate-moi/

L’ANTEFATTO
31-03-2013
Torino: 200 clandestini occupano palazzina spalleggiati dai centri sociali

http://voxnews.info/2013/03/31/torino-200-clandestini-occupano-palazzina-spalleggiati-dai-centri-sociali/

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